domenica 28 luglio 2013

IL GIARDINO GAUDENTE NON E RAZZISTA

Viva le Differenze

E dai primi giorni di maggio che non pubblico nuovi post: prima ci sono stati i freddi e le grandi piogge primaverili che mi impigrivano, poi le grandi e prolungate fioriture e me le sono godute!!!
Adesso il gran caldo mi costringe in casa nelle ore centrali della giornata e trovo il tempo di parlare di 
razzismo e giardini. Sembrerà strano ma non lo è.
Con i numerosi attacchi razzisti rivolti all' Onorevole Cécile Kyenge, che non voglio commentare perchè  
si commentano da soli, ho fatto delle considerazioni sull' uso delle piante di origine diversa presenti nel giardino.
Venti anni fa quando ho cominciato a costruire il giardino, per un istante ho pensato che avrei potuto piantare piante autoctone, o per meglio dire indigene, ma mi sono subito reso conto che avrei rinunciato ad una varietà così numerosa di alberi, arbusti ecc. impedendomi di creare ad esempio fioriture a scalere nei diversi periodi dell' anno, avere tessiture e colori dei fogliami diversi ecc.
In sostanza le differenze arricchiscono anche noi umani.
Accettare le differenze ci libera dagli integralismi. 






martedì 7 maggio 2013

Alcune fioriture di un maggio freddo e piovoso

Fioritura delle spiree al giardino dei pruni rossi
Sole al tramonto dopo giorni di pioggia


Giardino delle graminacee

Pergola del glicine

Viale dei noccioli

Bossi potati fra piante in forma libera



Timo fiorito al giardino dei bossi

Ingresso al giardino con la rosa Banksia fiorita

sabato 27 aprile 2013

Riciclo "decorativo" delle foglie cadute.



Bordo di foglie al confine del giardino sotto i noci.
Le foglie cadute nell'autunno vengono rastrellate creando un "bordo" sotto la siepe di confine del giardino nel lato sud. Questo sistema di raccolta delle foglie ha una triplice funzione: la prima decorativa, le seconda "pacciamante", la terza di riciclo del materiale di scarto producendo un buon terriccio di foglie.




Terrapieno di foglie delimitato da rami di potatura.

Il terrapieno, lungo un sentiero, viene ottenuto nel corso degli anni alternando cumuli di foglie e terra, aumentando così la qualità della terra stessa. Il terrapieno poi rinforza il sentiero in una parte del giardino particolarmente scoscesa, mentre i rami di potatura circoscrivono il terrapieno trattenendo le foglie creando un effetto decorativo.

Rami di potatura della Lespedeza thunbergii



martedì 2 aprile 2013

Ripa dei bossi

Ripa dei bossi in primavera con il timo fiorito. 

In una parte molto scoscesa del giardino si sono piantati dei bossi, potati a formare dei cubi di diversa dimensione, disassati e incastrati fra di loro per alludere ad un' aiuola formale franata lungo il pendio. Fra i diversi cubi sono stati piantati poi tre piccoli alberi di nashi, arbusti di pyracantha nani (potati in forma libera) e piante di lavanda. Sono nati inoltre fiori di lino che, per dirla alla Gilles Clément, "vagabondando" sono arrivati qui.


Pyracantha, bossi e fiori di lino blu.


Ripa dei bossi, con al centro la Choisya ternata fiorita.

Bossi, pyracantha e Cupressocyparis leylandii potato a covone.

Pyracantha, lavanda e bossi in inverno.



lunedì 1 aprile 2013

Il "trono di fuoco"

Il "trono di fuoco" in autunno


Ad una curva del sentiero che sale verso la parte alta del giardino si è voluto creare un punto focale prima della piccola ripa delle rose con una seduta. L'idea di questo particolare sedile è nata con la volontà di utilizzare i rami di potatura  dei noci. Il nome "trono di fuoco", viene dalla forma fiammeggiante ottenuta con l'intreccio dei legni, ed è stato dato da un amico abituale frequentatore del giardino. 


Particolare del "trono di fuoco"

Particolare della seduta 

Il "trono di fuoco" con in primo piano i rami appassiti della lespedeza.















Il cerchio di fuoco

Sentiero che porta al "cerchio di fuoco"
 
Il "cerchio di fuoco" a primavera.

Il "cerchio di fuoco in inverno
Questa parte del giardino è stata chiamata "cerchio di fuoco" perchè viene usata per bruciare gli scarti del giardino che non sono utilizzati per il compost. Si entra in questo spazio passando attraverso due grandi arbusti di elaeagnus x ebbingei (glod splash) . Al centro di un piccolo spiazzo circolare vi è il tondo destinato al fuoco, mentre una siepe di ligustro a forma di semicerchio delimita questo spazio seguendo l'andamento scosceso del terreno. Qui la prevalenza delle piante fiorisce di giallo e vi sono: la rosa banksia che si arrampica sui pioppi cipressini, mentre il gelsomino d'inverno corre sul terreno facendosi spazio fra la genista lydia. Ci sono poi iris gialli, il tanacetum e alcuni cytisus praecox. A chiudere il semicerchio di ligustro, un po' più arretrati ci sono due gruppi di forsythia e vicino tre maggiociondolo (Laburnum anagyroides).

Il "cerchio di fuoco" con la fioritura di iris e genista lydia

Il fuoco 








domenica 31 marzo 2013

La pergola del glicine

Il glicine fiorito

La pergola del glicine.

La pergola del glicine, di forma ottagonale con un' appendice, verso monte, che copre una piccola panca in muratura, è stata realizzata con i pali tolti dalla vecchia vigna. Questo luogo di sosta segna l'inizio del sentiero che sale in cima al giardino formando un percorso circolare.


La pergola del glicine in autunno

La pergola del glicine in inverno.


sabato 30 marzo 2013

cerchio dei biancospini

Fioritura dei biancospini



Panca verso monte in primavera.

Il "cerchio dei biancospini" è stato ricavato creando un piccolo ripiano circolare alla fine del viale dei noccioli. Al centro del cerchio vi è una piccola vasca d'acqua con pesci e ninfee, mentre i biancospini formano un semicerchio verso monte ed uno verso valle, che si interseca con la doppia fila di noci che costeggiano il viale dei noccioli. All'interno del cerchio si sono piantati arbusti a ed erbacee a fioritura bianca (per dare la sensazione di fresco). I primi arbusti a fiorire sono: il cytisus praecox bianco, il chaenomeles japonica a fiore bianco, poi la spirea in tre varietà diverse con fioritura a scalare. Più tardi fioriscono i biancospini, la deuzia, il pyracantha nano, il philadelphus. la nandina domestica , il viburno mariesii e l'amelanchier lamarckii. In autunno infine fiorisce il desmodium mentre cominciano ad apparire le bacche dei biancospini e delle nandine.



Le prime fioriture

La panca verso valle. A destra il "viale dei noccioli"

La vasca d'acqua prima che emergano le foglie di ninfea

La vasca d'acqua in primo piano con la prospettiva del "viale dei noccioli"
Panca del "cerchio dei biancospini in autunno

Viale dei noccioli

Viale dei noccioli in primavera dopo la caduta dei fiori di robinia

Il viale dei noccioli e situato nella parte bassa del giardino ed uno dei pochi percorsi rettilinei che è stato creato. La scelta del tracciato rettilineo è stata condizionata dalla preesistenza di un doppio filare di giovani noci (Junglans regia).


La testata del viale dei noccioli formata da un piccolo spiazzo circolare.


Viale dei noccioli in inverno.

Giardino delle graminacee

Giardino delle graminacee


Giardino delle graminacee in primavera
Giardino delle graminacee, sul fondo la tamerice fiorita con accanto una rosa nata da seme da una Rambling rector
Graminacee in estate
Nel percorso del giardino si sono create parti soleggiate e parti in ombra giocando sugli effetti di luce . che creano  gli alberi con i diversi colori delle  foglie. Il giardino delle graminacee si colloca fra due parti in ombra, la "curva delle tamerici" e il "viale dei noccioli". Proprio per il colore delle foglie delle tamerici e di un gruppo di lino blu si è deciso di piantare graminacee con le foglie bluastre come: la festuca glauca, l'andropogon gerardii e il panicum virgatum "Heavy Metal". Si sono piantati iris di colore blu. vi sono poi quà  e là arbusti dai fiori bianchi come si vede dalla foto il viburno (Viburnum opulus sterile). Alcuni caryopteris  fioriscono in blu d'autunno, purtroppo dopo il caldo estivo e li terreno povero non rendono giustizia a queste belle piante. Una sophora davidii, piantata per provarne la resistenza è in attesa di compagnia per formare una bella macchia di fiori bianco-azzurri. In un angolo poi alcuni arbusti di indigofera che fioriscono di rosa per tutta l'estate accanto ai rhus cotinus a foglia rossa.

Graminacee in autunno
 In estate le graminacee crescendo nascondono gli iris sfioriti, nel momento in cui le foglie ingialliscono e sono antiestetiche.

Graminacee con i colori dell'autunno 

Graminacee in inverno


Scale e sentieri

Scale e sentieri

Ingresso al giardino mediterraneo
Alcuni percorsi del giardino


Dato il terreno accidentato, con un notevole dislivello fra la parte alta e quella bassa, si sono ricavate delle scale e dei sentieri utilizzando materiali e tecniche costruttive diverse man mano che ci si allontanava da casa. Ad esempio: vicino a casa, per le scale e i sentieri sono stati impiegati mattoni o tavelle in cotto, utilizzando quando necessario il cemento. Poi si è proseguito con l'uso del tufo di forma squadrata, posato a secco senza  cemento. Successivamente si sono usate beole in pietra di Luserna e ciottoli di fiume, anche qui posati a secco. Infine per il resto del giardino, la terra battuta, che essendo di natura sabbioso-argillosa, si è naturalmente compattata. Solo in un caso, "il viale dei noccioli", il sentiero è stato realizzato con foglie compresse trattenute da due corduli in pietra ai lati.
Ingresso al giardino dal pozzo


Scala in tufo

Scala in beole e ciottoli

Sentiero in beole e ciottoli

Viale dei noccioli