domenica 31 marzo 2013

La pergola del glicine

Il glicine fiorito

La pergola del glicine.

La pergola del glicine, di forma ottagonale con un' appendice, verso monte, che copre una piccola panca in muratura, è stata realizzata con i pali tolti dalla vecchia vigna. Questo luogo di sosta segna l'inizio del sentiero che sale in cima al giardino formando un percorso circolare.


La pergola del glicine in autunno

La pergola del glicine in inverno.


sabato 30 marzo 2013

cerchio dei biancospini

Fioritura dei biancospini



Panca verso monte in primavera.

Il "cerchio dei biancospini" è stato ricavato creando un piccolo ripiano circolare alla fine del viale dei noccioli. Al centro del cerchio vi è una piccola vasca d'acqua con pesci e ninfee, mentre i biancospini formano un semicerchio verso monte ed uno verso valle, che si interseca con la doppia fila di noci che costeggiano il viale dei noccioli. All'interno del cerchio si sono piantati arbusti a ed erbacee a fioritura bianca (per dare la sensazione di fresco). I primi arbusti a fiorire sono: il cytisus praecox bianco, il chaenomeles japonica a fiore bianco, poi la spirea in tre varietà diverse con fioritura a scalare. Più tardi fioriscono i biancospini, la deuzia, il pyracantha nano, il philadelphus. la nandina domestica , il viburno mariesii e l'amelanchier lamarckii. In autunno infine fiorisce il desmodium mentre cominciano ad apparire le bacche dei biancospini e delle nandine.



Le prime fioriture

La panca verso valle. A destra il "viale dei noccioli"

La vasca d'acqua prima che emergano le foglie di ninfea

La vasca d'acqua in primo piano con la prospettiva del "viale dei noccioli"
Panca del "cerchio dei biancospini in autunno

Viale dei noccioli

Viale dei noccioli in primavera dopo la caduta dei fiori di robinia

Il viale dei noccioli e situato nella parte bassa del giardino ed uno dei pochi percorsi rettilinei che è stato creato. La scelta del tracciato rettilineo è stata condizionata dalla preesistenza di un doppio filare di giovani noci (Junglans regia).


La testata del viale dei noccioli formata da un piccolo spiazzo circolare.


Viale dei noccioli in inverno.

Giardino delle graminacee

Giardino delle graminacee


Giardino delle graminacee in primavera
Giardino delle graminacee, sul fondo la tamerice fiorita con accanto una rosa nata da seme da una Rambling rector
Graminacee in estate
Nel percorso del giardino si sono create parti soleggiate e parti in ombra giocando sugli effetti di luce . che creano  gli alberi con i diversi colori delle  foglie. Il giardino delle graminacee si colloca fra due parti in ombra, la "curva delle tamerici" e il "viale dei noccioli". Proprio per il colore delle foglie delle tamerici e di un gruppo di lino blu si è deciso di piantare graminacee con le foglie bluastre come: la festuca glauca, l'andropogon gerardii e il panicum virgatum "Heavy Metal". Si sono piantati iris di colore blu. vi sono poi quà  e là arbusti dai fiori bianchi come si vede dalla foto il viburno (Viburnum opulus sterile). Alcuni caryopteris  fioriscono in blu d'autunno, purtroppo dopo il caldo estivo e li terreno povero non rendono giustizia a queste belle piante. Una sophora davidii, piantata per provarne la resistenza è in attesa di compagnia per formare una bella macchia di fiori bianco-azzurri. In un angolo poi alcuni arbusti di indigofera che fioriscono di rosa per tutta l'estate accanto ai rhus cotinus a foglia rossa.

Graminacee in autunno
 In estate le graminacee crescendo nascondono gli iris sfioriti, nel momento in cui le foglie ingialliscono e sono antiestetiche.

Graminacee con i colori dell'autunno 

Graminacee in inverno


Scale e sentieri

Scale e sentieri

Ingresso al giardino mediterraneo
Alcuni percorsi del giardino


Dato il terreno accidentato, con un notevole dislivello fra la parte alta e quella bassa, si sono ricavate delle scale e dei sentieri utilizzando materiali e tecniche costruttive diverse man mano che ci si allontanava da casa. Ad esempio: vicino a casa, per le scale e i sentieri sono stati impiegati mattoni o tavelle in cotto, utilizzando quando necessario il cemento. Poi si è proseguito con l'uso del tufo di forma squadrata, posato a secco senza  cemento. Successivamente si sono usate beole in pietra di Luserna e ciottoli di fiume, anche qui posati a secco. Infine per il resto del giardino, la terra battuta, che essendo di natura sabbioso-argillosa, si è naturalmente compattata. Solo in un caso, "il viale dei noccioli", il sentiero è stato realizzato con foglie compresse trattenute da due corduli in pietra ai lati.
Ingresso al giardino dal pozzo


Scala in tufo

Scala in beole e ciottoli

Sentiero in beole e ciottoli

Viale dei noccioli

lunedì 25 marzo 2013

Il giardino mediterraneo

Fontana del giardino mediterraneo


Il giardino mediterraneo si trova nella parte alta del terreno, esposto a sud e riparato da nord con un alto muro, mentre ad est viene protetto da alcuni alberi. Il muro a sud e gli alberi ad est, permettono a questa parte del giardino di avere in inverno un clima leggermente più clemente. Il giardino mediterraneo è caratterizzato da un muro semicircolare a gradoni, con una piccola vasca d'acqua al centro e uno zampillo che sgorga dal muro. Lo spazio destinato alle piante mediterranee è delimitato da una siepe, volutamente discontinua, composta perlopiù da alloro (Laurus nobilis) e Viburno tino (Viburnum tinus).





Sentiero che porta alla fontana. A destra sul fondo, i cipressi (Cupressus sempervirens) che segnalano la presenza del giardino mediterraneo. 

Sentiero che porta alla fontana. In primo piano le more di gelso
All' interno del giardino mediterraneo sono stati piantati alcuni alberi destinati a diventare grandi nel tempo come: l'olivo (Olea europaea), il gelso (Morus nigra) e il mandorlo (Prunus dulcis). Poi arbusti grandi e piccoli; per i grandi il melograno (Punica granatum), l'oleandro (Nerium oleander), il corbezzolo (Arbutus unedo), il lentisco (Pistacia lentiscus), l'agnocasto (Vitex agnus-castus)e lo spartium (Spartium junceum). Sono stati poi piantati i piccoli arbusti con diverse varietà di rosmarino(Rosmarinus officinalis), cisto (Cistus), santolina, lavanda (Lavandula) e artemisia. Vi sono anche altri arbusti a foglia grigia come il teucrium fruticans e l' elicriso (Helichrysum).

Il paesaggio visto dal giardino mediterraneo

Si sono piantate specie  non  mediterranee che però per consuetudine vengono utilizzate nei giardini di gusto mediterraneo come la yucca (Yucca filamentosa), il pitosporo (Pittosporum tobira), l'eucalipto (Eucalyptus gunii) e il nespolo del giappone (Eriobotrya japonica).

Rosmarino, artemisia e santolina. Sul fondo la siepe di alloro




Ingresso al giardino

Ingresso al giardino in primavera
Al centro il centrantus ruber fiorito
Si entra nel giardino attraverso uno spazio lastricato in pietra, ciottoli e mattoni. Alcune piante arbustive fanno da sfondo alle erbacee. Parte delle erbacee si sono disseminate spontaneamente come ad esempio: il centrantus ruber albus, la salvia sclarea, il licnis coronaria "alba" e alcea rosea.

La scala che scende verso il resto del giardino


martedì 19 marzo 2013

Giardino e paesaggio


pioppi cipressini e noccioli nascondono le brutture che "feriscono il paesaggio"


in primo piano le " piante mediterranee" del giardino che si integrano, sul piano visivo, con il paesaggio sullo sfondo. A sottolineare la differenza fra giardino e paesaggio spontaneo vi è sulla sinistra il " falso cipresso" potato a covone.

































fra le fronde degli alberi si intravede ancora un edificio industriale (al centro della foto in alto) che man mano verrà coperto dalla chioma di una quercia. E' stata scelta la quercia, nonostante la crescita lenta rispetto ad altre specie, perchè conserva le foglie secche sull' albero tutto l' inverno cadendo poi con i primi germogli primaverili. Così il paesaggio da coprire alla vista rimarrà nascosto tutto l' anno nonostante la pianta sia spogliante.

sabato 16 marzo 2013

Come è nato il giardino


curva delle tamerici


Il giardino è nato venti anni fa dopo aver tolto la vigna. La scelta di costruire uno spazio "verde"  nasce dal desiderio di fuggire dalla città. Il giardino copre la superficie di circa un ettaro lungo un pendio rivolto a sud. Il posto prende il nome dalla natura del terreno che si chiama "Località sabbione".
I primi problemi si sono presentati dopo aver tolto la vigna con il terreno quasi completamente libero fatta eccezione per alcuni alberi da frutta.

Problema n.1: la scarsissima conoscenza (compensata dall'entusiasmo) delle piante in genere e soprattutto delle loro necessità: tipo di terreno, necessità idrica e clima, dunque andavano individuati i libri utili a colmare l' ignoranza.



I pioppi cipressini nascondono le "brutture".

Problema n.2: nascondere le brutture che i comuni per pochi soldi di oneri di urbanizzazione lasciano costruire in modo indiscriminato (qui si potrebbe aprire un capitolo interminabile sull'ignoranza e la miopia nella tutela del paesaggio nella maggior parte dei comuni Italiani).

Problema n.3: bonificare il terreno dove per anni si erano usati diserbanti per mantenere la vigna libera dalle erbe spontanee. 
Uno dei sentieri in terra battuta.
Problema n.4: come creare dei percorsi tenendo conto della morfologia del terreno con una forte pendenza. Limitando il più possibile le scale, eseguendo il movimento terra per costruire i sentieri ed alcuni piccoli spiazzi senza mezzi meccanici per non forzare in modo troppo artificioso il naturale andamento del terreno.

Problema n.5: scelte le specie ad alto fusto per iniziare a dare una struttura al giardino, dove piantarle? quali effetti prospettici creare? a quale distanza piantare dai sentieri per poter coprire le "brutture" in pochi anni?

Problema n.6: individuare i vivai