sabato 16 marzo 2013

Come è nato il giardino


curva delle tamerici


Il giardino è nato venti anni fa dopo aver tolto la vigna. La scelta di costruire uno spazio "verde"  nasce dal desiderio di fuggire dalla città. Il giardino copre la superficie di circa un ettaro lungo un pendio rivolto a sud. Il posto prende il nome dalla natura del terreno che si chiama "Località sabbione".
I primi problemi si sono presentati dopo aver tolto la vigna con il terreno quasi completamente libero fatta eccezione per alcuni alberi da frutta.

Problema n.1: la scarsissima conoscenza (compensata dall'entusiasmo) delle piante in genere e soprattutto delle loro necessità: tipo di terreno, necessità idrica e clima, dunque andavano individuati i libri utili a colmare l' ignoranza.



I pioppi cipressini nascondono le "brutture".

Problema n.2: nascondere le brutture che i comuni per pochi soldi di oneri di urbanizzazione lasciano costruire in modo indiscriminato (qui si potrebbe aprire un capitolo interminabile sull'ignoranza e la miopia nella tutela del paesaggio nella maggior parte dei comuni Italiani).

Problema n.3: bonificare il terreno dove per anni si erano usati diserbanti per mantenere la vigna libera dalle erbe spontanee. 
Uno dei sentieri in terra battuta.
Problema n.4: come creare dei percorsi tenendo conto della morfologia del terreno con una forte pendenza. Limitando il più possibile le scale, eseguendo il movimento terra per costruire i sentieri ed alcuni piccoli spiazzi senza mezzi meccanici per non forzare in modo troppo artificioso il naturale andamento del terreno.

Problema n.5: scelte le specie ad alto fusto per iniziare a dare una struttura al giardino, dove piantarle? quali effetti prospettici creare? a quale distanza piantare dai sentieri per poter coprire le "brutture" in pochi anni?

Problema n.6: individuare i vivai 

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